Vioh, startup innovativa che punta tutto su digital health e homecare  

Dal follow up oncologico alla gestione globale di salute del cittadino, l’idea di otto manager si traduce in una piattaforma unica che possa porsi come ponte tra SSN e i bisogni di salute delle persone. Per realizzare questo obiettivo, una piattaforma tecnologica di servizi integrati attiva già dal 2025. Si tratta dell’idea di VIOH, azienda affiliata a TLS, della quale parliamo con Alessandro Muci, Cofondatore e Amministratore Unico.

Come nasce VIOH e qual è stata l’idea di partenza?

VIOH raccoglie le idee sviluppate all’interno di un percorso Executive MBA presso la Bologna Business School (BBS) da 8 manager con competenze complementari ed interdisciplinari che poi sono diventati i soci fondatori dell’azienda. L’idea VIOH è stata presentata come project work finale del percorso ed è stato votato all’unanimità come il migliore di 8 progetti in gara, da parte di una giuria composta esclusivamente da commissari esterni alla BBS, tra cui venture capitalist, managers, banche etc. L’idea iniziale era quella di restituire del tempo prezioso alle persone che convivono con il cancro (pazienti, ma anche caregiver), attraverso un servizio innovativo di follow-up domiciliare per pazienti oncologici cronici, centrato sull’utilizzo di tecnologie ad analisi molecolare. Il tutto anche a favore della sostenibilità del SSN, poiché ASL e ospedali con un servizio di questo tipo potrebbero concentrare risorse e spazi ad attività più complesse gestibili solo presso le strutture sanitarie.

Quali sono le vostre principali aree di attività?

VIOH sarà strutturata su due linee di business, Oncology Homecare e Personal Health Management, entrambe centrate su una piattaforma di proprietà, della quale esiste già una parte (software) in grado di analizzare i dati provenienti da specifici kit con campioni di sangue e urine, elaborarli e fornire rapidamente l’output per il medico. Per cui, al momento stiamo lavorando parallelamente su tre fronti: su piattaforma e software, per creare uno strumento di interfaccia e gestione ottimale tra cittadino/paziente, medico, operatori; relativamente alla linea Honcology Homecare, stiamo analizzando e selezionando le migliori tecnologie compatibili con la relativa mission, principalmente in ambito oncologico ma con l’obiettivo di allargare gradualmente il ventaglio ad altre patologie gestibili con telemedicina e servizi a domicilio e rispetto alla linea Personal Health Management, siamo focalizzati su prevenzione, check up, servizi di assistenza sanitaria di base, servizi specialistici e, più in generale, sulla gestione a 360° della salute del cittadino.

Team: quanti siete? Che tipo di competenze sono richieste?

Il team ad oggi è composto da 6 persone operative, tutti soci di VIOH. L’Amministratore Unico, il Direttore finanziario, due responsabili dell’area Oncology Homecare e due responsabili dell’area Personal Health Manager. Le competenze sono molto variegate e riteniamo che questo sia proprio uno dei nostri punti di forza. Siamo tutti manager con esperienza ventennale nei seguenti settori: farmaceutico, life sciences, manufacturing, finanziario-amministrativo, automotive. Entro l’anno il team sarà integrato da un biologo mentre, all’avvio del servizio, saranno inseriti medici e infermieri, un responsabile operativo, un coordinatore scientifico.

Quali sono le prospettive di crescita di Vioh?

Pensiamo in grande ma chiaramente dobbiamo partire in piccolo e agire velocemente. Siamo convinti della strada intrapresa e riteniamo che nel giro di pochi anni il mercato ci darà ragione. Puntiamo ad attivare i primi servizi nel 2025, per poi rafforzare ed integrare l’offerta nel corso del 2026. Poi il mercato esploderà e ci sarà spazio per tutte le realtà che vorranno offrire servizi di qualità.

Qual è il valore aggiunto della vostra offerta? Cosa vi caratterizza?

In un sistema sanitario sotto pressione, dove gli investimenti in innovazione sono sempre sotto-ottimali, la nostra idea raccoglie i bisogni organizzativi dei sistemi sanitari e le esigenze dei pazienti e dei cittadini per contribuire alla creazione di un modello di sanità territoriale e domiciliare. La nostra offerta punta ad essere unica nel panorama italiano, perché puntiamo ad un’offerta con “zero pensieri” per il cittadino, attraverso un servizio di prevenzione e assistenza di eccellenza, efficace, flessibile, integrato con il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e tecnologicamente scalabile. Prevediamo infatti un’integrazione e arricchimento continuo dell’offerta con il tempo, adattandoci alle esigenze dei beneficiari e potenziando sempre più il software sviluppato, grazie al quale oggi siamo iscritti al registro delle start up innovative.

Come vedete il vostro futuro?

VIOH vuole innovare e crescere innescando un circolo virtuoso a vantaggio dell’intera comunità e del SSN. Pur offrendo un servizio privato, la vision è quella di arrivare a mettere a disposizione del SSN il modello ideale di prevenzione e assistenza alle persone e, riprendendo l’idea iniziale del progetto, garantire, attraverso l’innovazione e la tecnologia, una gestione del paziente oncologico a casa sua equivalente a quella erogata da una struttura sanitaria.

Perché TLS? Come la Fondazione può aiutare lo sviluppo del vostro business?

La Fondazione TLS rappresenta un approccio unico in quanto a collaborazione pubblico-privato, capace di fornire spunti importanti al nostro modello per non perdere di vista la qualità scientifica alla base delle tecnologie che intendiamo integrare nei nostri servizi e del modello organizzativo di sanità che proponiamo. Attraverso i suoi servizi, TLS è capace di offrirci quelle competenze che ad oggi sono presenti parzialmente ma che sono critiche per il successo dell’azienda (IPR, Business Development, Comunicazione, per citarne qualcuna).